Strategie pre-analitiche e analitiche per l’analisi delle fusioni geniche

Il progetto è organizzato dal Prof. Antonio Marchetti
Negli ultimi anni, grazie ai progressi di biologia molecolare e studi di genomica, si è assistito ad un cambio di paradigma nella diagnosi e nel trattamento di diversi tipi di tumore: si sta passando infatti da un approccio puramente basato sull’istologia (“one size fits all”), ad un approccio focalizzato sulle specifiche alterazioni genetiche.
Questo approccio, anche denominato Precision and Personalized Medicine, offre l’opportunità di una maggiore efficacia e un miglior profilo di tollerabilità del trattamento.
Tra le alterazioni molecolari actionable per cui esistono farmaci già approvati o in fase di sviluppo clinico, le fusioni geniche spesso costituiscono il principale driver.
La fusione dei geni NTRK (Neurotrophic Tyrosine Receptor Kinase) rappresenta un’alterazione genica molto rara, ma che si può riscontrare indipendentemente dall’istotipo tumorale e dall’età del paziente; la traslocazione determina l’espressione aberrante di proteine TRK chimeriche con un’attività chinasica costitutiva, e la conseguente proliferazione tumorale.
Esistono farmaci inibitori di TRK, attualmente in fase di approvazione regolatoria; tra questi, larotrectinib rappresenta la prima molecola approvata in Europa con indicazione agnostica, che agisce in maniera altamente selettiva e mirata in pazienti adulti o pediatrici che presentino la fusione di NTRK, indipendentemente dall’istotipo tumorale e dalle pregresse linee di trattamento.
Per individuare il paziente candidabile al trattamento è indispensabile una adeguata diagnostica istologica e molecolare.
Il modulo formativo FAD conterrà video lezioni unitamente a materiale didattico di letture consigliate sulla tematica trattata.
Lo scopo del progetto educazionale è condividere gli aspetti tecnici e organizzativi che permettano di definire il corretto percorso diagnostico-terapeutico.

Risk Managemenet e responsabilità professionale in Anatomia Patologica

Il Virtual Meeting è organizzato dalla Dott.ssa Nunzia Scibetta

Le questioni che ruotano attorno al tema della responsabilità medica sono oggi più che mai importanti, attese le evoluzioni che hanno subito il mondo del diritto, da un lato, e la prassi medica, dall’altro lato. In particolare, sono aumentati gli episodi di medicina difensiva che hanno creato alti volumi di inappropriatezza. L’obiettivo che si intende perseguire è quello di approfondire la conoscenza della Legge Gelli-Bianco. Quest’ultima ha l’obiettivo di garantire il diritto alla trasparenza dei cittadini danneggiati da un errore sanitario e nel contempo vuole aumentare le tutele per i professionisti che potranno così tornare a svolgere con serenità il proprio lavoro, nell’esclusivo interesse dei pazienti e senza dover ricorrere alla cosiddetta medicina difensiva, per tutelars

Un viaggio virtuale nelle Anatomie Patologiche in Italia: tra miglioramento della qualità, sicurezza e accreditamento.

Il Webinar è organizzato dal Dott. Romano Colombari

Importanti istituzioni pubbliche e private nel Mondo oramai da più di 15 anni hanno intrapreso un
percorso di adeguamento dell’organizzazione e dell’operatività ai principi di lavoro sempre più orientati alla sicurezza del paziente ed al coinvolgimento di tutti gli operatori. Grazie ad una serie di interventi dei
protagonisti della nostra specialità si vogliono portare alla discussione le esperienze più rappresentative della realtà dell’Anatomia Patologica italiana, con particolare riferimento a quelle di consolidamento di strutture produttive, di dimensionamento dei volumi di attività e di condivisione delle procedure, al fine eventualmente di mettere a disposizione conoscenze e suggerimenti mirati alla omogeneizzazione sul territorio nazionale delle migliori pratiche di Anatomia Patologica.

L’approccio multi target nell’IHC come strumento diagnostico

Il progetto è organizzato dal Prof. Filippo Fraggetta.

Medicina di precisione. Fattore prognostico e predittivo. Tante informazioni da poco materiale. Medicina personalizzata. Farmaci biologici. Sono parole, termini che oramai da tempo vengono utilizzati in Anatomia Patologica e sempre più spesso conosciuti dai pazienti.
Ed ancora oggi, in epoca di sequenziamenti massivi paralleli, di diagnostiche molecolari, di algoritmi di intelligenze artificiali l’immunoistochimica e le sue singole, doppie e triple colorazioni svolgono un ruolo fondamentale consentendo di dare risposte precise, rapide, efficaci ed efficienti sia al patologo che al paziente.
I nuovi anticorpi, i nuovi sistemi di rivelazione e le nuove macchine di immunoistochimica di certo favoriscono l’implementazione di tale metodica multitarget ed hanno superato le difficoltà tecniche e le lungaggini in termini di tempo che le doppie e le triple colorazioni immunoistochimiche richiedevano nei laboratori di Anatomia Patologica.
Il presente webinar, interattivo in modo “virtuale”, mira a dare una “overview” di quelli che possono essere i campi di applicazione pratica dell’immunoistochimica multitarget (polmone, linfomi etc), con particolare riferimento all’esecuzione di tali test su nuove piattaforme, ed alle applicazioni in ambito urologico e di ginecopatologia.

Integrazione tra morfologia e patologia molecolare nella caratterizzazione delle neoplasie neuroendocrine GEP

Il progetto è organizzato dal Dott. Marco Volante
Razionale

La nuova classificazione WHO del 2019 delle neoplasie neuroendocrine del tratto gastro-entero-pancreatico (GEP) ha consolidato le più recenti evidenze sulla necessità di integrare aspetti morfologici e molecolari per una accurata caratterizzazione di questo ambito di patologia neoplastica. Il grading istopatologico principalmente basato sull’indice proliferativo e sulla conta delle mitosi rappresenta il principale strumento in grado di predire il comportamento biologico e clinico di queste neoplasie. Tuttavia, le neoplasie neuroendocrine GEP possiedono una estrema eterogeneità di comportamento, a seconda della sede specifica ma anche all’interno di ciascun gruppo e sottotipo istologico, che la sola analisi morfologica non consente di definire pienamente. Per questo motivo la caratterizzazione molecolare rappresenta un importante strumento complementare alla morfologia mirato alla ulteriore caratterizzazione di queste neoplasia a fini prognostici e di una più precisa personalizzazione della migliore strategia clinico-terapeutica. E’ importante tuttavia che le conoscenze molecolari, laddove applicate in un ambito traslazionale, siano comprese in modo critico per diventare uno strumento clinico utile e informativo. Il razionale del corso è quindi fornire le più recenti conoscenze in questo campo in modo puntuale e esaustivo, con particolare attenzione agli aspetti applicativi che ne derivano per la pratica diagnostica anatomopatologica.

Obiettivi

L’obiettivo generale del corso è far acquisire ai discenti i nuovi concetti classificativi delle neoplasie neuroendocrine del sistema gastro-entero-pancreatico (GEP) espressi nella più recente classificazione WHO del 2019. Le competenze tecniche/procedurali da acquisire comprendono:
– algoritmo diagnostico morfologico per le neoplasie neuroendocrine GEP
– elaborazione di modalità di refertazione standardizzata
– conoscenze molecolari di base relative alle neoplasie oggetto del corso per definire il ruolo e il significato di biomarcatori molecolari

Aspetti non usuali dei linfomi T a localizzazione cutanea

Il progetto è organizzato dal Dott. Filippo Crivelli.

Partendo da tre casi di linfomi cutanei di tipo T a presentazione non usuale con aspetti
problematici che hanno richiesto una valutazione multidisciplinare e una revisione della letteratura per poter giungere alla diagnosi corretta, si vogliono presentare le forme poco frequenti di linfomi T a presentazione cutanea in modo esclusivo o prevalente attraverso il confronto fra patologo, dermatologo ed ematologo”. In tal senso si valorizzerebbe il percorso diagnostico e il ragionamento clinico che sta alla base dell’atto diagnostico con particolare riferimento all’utilizzo razionale della immuinoistochimica e della biologia molecolare

Update nella diagnostica istopatologica

Il progetto è organizzato dal Prof. Leonardo Resta
“La Diagnosi anatomo patologica, che va integrata con il quadro clinico del paziente, è quindi il risultato della interpretazione da parte del medico anatomo patologo delle caratteristiche morfologiche (macroscopiche, microscopiche) eventualmente integrate dall’analisi di specifiche caratteristiche molecolari, del campione biologico in esame; questo procedimento cognitivo fruisce in minima parte di dati quantitativi generati da strumenti analitici e si basa pressoché esclusivamente sul sapere esperenziale del medico” (ISS, 2015). Questa definizione della diagnostica in Anatomia Patologica richiede un continuo aggiornamento delle conoscenze e delle esperienze del Patologo. Per questo motivo, avere a disposizione in ogni incontro programmato uno tra gli esperti più riconosciuti in Italia sugli argomenti trattati consente di incrementare quel bagaglio culturale che ogni patologo sfrutta nella sua attività diagnostica. Ogni incontro ha una parte teorica di aggiornamento e una parte pratica applicativa con presentazione e discussione di casi offerti dal relatore.
I incontro: diagnostica dei carcinomi polmonari, considerate tra le più frequenti neoplasie umane, dove la ricerca offre sempre nuove interpretazioni diagnostiche e nuovi marcatori indicativi di percorsi terapeutici personalizzati, con valorizzazione del ruolo del patologo.
II incontro: prevenzione secondaria del carcinoma gastrico. Questa neoplasia e i suoi quadri di lesioni pre-neoplastiche fanno dell’esame istologico il miglior regista dell’attività clinica.
III incontro: i tumori delle parti molli sono una continua sfida per la diagnostica istopatologica per le sue innumerevoli entità, sempre in accrescimento, la difficoltà di distinzione tra il benigno e il maligno, la ricerca di marcatori biologici di differenziazione e progressione.
IV incontro: i tumori del colon rappresentano una patologia emergente sia in termini epidemiologici sia in termini terapeutici, vista la possibilità di nuovi farmaci specie nelle forme avanzate. Anche in questo settore il ruolo del patologo è vitale.

La fusione di NTRK: dalla accuratezza diagnostica al trattamento efficace

Il progetto è organizzato dal Prof. Antonio Marchetti
Negli ultimi anni, grazie ai progressi di biologia molecolare e studi di genomica, si è assistito ad un cambio di paradigma nella diagnosi e nel trattamento di diversi tipi di tumore: si sta passando infatti da un approccio puramente basato sull’istologia (“one size fits all”), ad un approccio focalizzato sulle specifiche alterazioni genetiche.
Questo approccio, anche denominato Precision and Personalized Medicine, offre l’opportunità di una maggiore efficacia e un miglior profilo di tollerabilità del trattamento.
Tra le alterazioni molecolari actionable per cui esistono farmaci già approvati o in fase di sviluppo clinico, le fusioni geniche spesso costituiscono il principale driver.
La fusione dei geni NTRK (Neurotrophic Tyrosine Receptor Kinase) rappresenta un’alterazione genica molto rara, ma che si può riscontrare indipendentemente dall’istotipo tumorale e dall’età del paziente; la traslocazione determina l’espressione aberrante di proteine TRK chimeriche con un’attività chinasica costitutiva, e la conseguente proliferazione tumorale.
Esistono farmaci inibitori di TRK, attualmente in fase di approvazione regolatoria; tra questi, larotrectinib rappresenta la prima molecola approvata in Europa con indicazione agnostica, che agisce in maniera altamente selettiva e mirata in pazienti adulti o pediatrici che presentino la fusione di NTRK, indipendentemente dall’istotipo tumorale e dalle pregresse linee di trattamento.
Per individuare il paziente candidabile al trattamento è indispensabile una adeguata diagnostica istologica e molecolare.
Il modulo formativo FAD conterrà video lezioni unitamente a materiale didattico di letture consigliate sulla tematica trattata.
Lo scopo del progetto educazionale è condividere gli aspetti tecnici e organizzativi che permettano di definire il corretto percorso diagnostico-terapeutico.

Nuove acquisizioni nel grading del carcinoma della prostata

L’incontro è organizzato dal Prof. Maurizio Colecchia.
L’acquisizione delle conoscenze nell’ ambito del carcinoma della prostata richiede un continuo aggiornamento per il patologo che svolge un ruolo centrale nella caratterizzazione della neoplasia prostatica nell’ ambito dell’ approfondimento multidisciplinare della stessa. In particolare la acquisizione di biopsie prostatiche tramite metodica fusion ha ulteriormente indirizzato verso una diagnosi accurata del grading per indirizzare o meno ad una terapia di intervento immediato nelle neoplasie piu’ aggressive o al suo differimento per le neoplasie di basso grado che possono essere seguite con la sorveglianza attiva.
Sulla base di questo razionale la SIAPEC ha pianificato un progetto formativo che affronta con un webinar live ed una FAD successiva il problema centrale dell’ aggiornamento in tema di definizione delle novita’ relative al grading nel carcinoma della prostata.

La discussione dei temi piu’ caldi del grading sara’ tenuta da esperti a carattere nazionale ed internazionale e sara’ aperta ad un largo numero di partecipanti al fine di garantire la auspicabile interattivita’ tra Docenti e discenti.

Il Progetto formativo si concludera’ con la progettazione di un modulo FAD asincrono che combinera’ le lezioni del webinar unitamente a letture consigliate con l’ obiettivo di aggiornare le competenze dei patologi in questo settore.

Ruolo della FISH nella diagnostica oncologica

L’incontro è organizzato dal Prof. Renato Franco

La metodica FISH è ormai una metodica integrata nella pratica clinica quotidiana nelle strutture di Anatomia Patologica. La FISH rappresenta un’indagine molecolare cruciale per la diagnosi di neoplasie complesse quali sarcomi, carcinomi renali, linfomi, tumori del sistema nervoso e per l’identificazione di aberrazioni genetiche predittive nel carcinoma del polmone, carcinoma della mammella, linfomi. Nonostante la centralità di suddetta analisi nel management dei pazienti oncologici, numerose sono le criticità riscontrate quali l’assenza di Linee guida per l’interpretazione della FISH in diverse neoplasie, l’assenza di modelli di referto condivisi, una poco frequente condivisione tra esperti nel settore, uno scarso effort nell’implementazione e innovazione della metodica in risposta ai numerosi input derivanti dalla Ricerca traslazionale. Preso atto della centralità del ruolo del patologo in stretta connessione con il biologo molecolare per l’interpretazione del dato, l’obiettivo del progetto formativo è quello di affrontare le diverse problematiche nei campi di applicazione della patologia polmonare, mammaria, gastrica e dell’ematopatologia attraverso 3 webinar live dal 16 al 18 settembre 2020.

In ogni webinar tematico è previsto l’intervento di un patologo esperto e di un biologo molecolare. Alla fine di ogni sessione è aperta la discussione interattiva con i partecipanti.